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La vigna di Olmarello, un esempio di integrazione e "rinascita" In evidenza

Progetto di Agricoltura sociale.

Mezzo ettaro coltivato all'interno del grande parco della residenza psichiatrica di Olmarello (Castelnuovo Magra), 6 Fratelli e Sorelle Preziosi impegnati, un'azienda vitivinicola del territorio che ha messo a disposizione esperienza, professionalità e 'saperi'.
Un percorso che viene da lontano e che è confluito, grazie alla sinergia tra Fondazione Casa Cardinale Maffi e Asl 5 (ente capofila), nel progetto europeo "Agricoltura Sociale" che ha visto coinvolte aziende agricole e soggetti fragili dei tre Distretti 17 Val di Vara, 18 Golfo dei Poeti e 19 Val di Magra (Bando di Regione Liguria di Agricoltura Sociale PSR 2014-2020 Mis. 16.09).

"Una vigna per rinascere: custodi a 360 gradi": è questo il progetto che, a breve – precisamente in autunno – avrà un'altra tappa importante: la vendemmia del "Prezioso". Una prima tappa: l'idea è, infatti, quella di sviluppare ancora di più il vigneto sfruttando altre porzioni di terreno attorno alla residenza di Olmarello.

Per la Fondazione Casa Cardinale Maffi la cura del vigneto è un'occasione concreta di integrazione tra i mondi, agricolo (grazie alla disponibilità dell'azienda agricola La Selce) e sociale, dove il primo entra direttamente in contatto con il disagio psichico e sociale. I Fratelli e Sorelle Preziosi hanno avuto l'opportunità di fare qualcosa da protagonisti, uscendo dalla struttura, 'imparando' a convivere con il ciclo della natura. Cura, quindi, della vigna ma anche esperienze formative in cantina e nella raccolta dei prodotti della terra, in particolare lo zafferano. Il tutto in un'ottica di promozione del loro percorso di crescita e di vita.


Affidando la cura di un bene con un alto valore culturale e storico a persone in condizione di svantaggio, tale progetto assume anche un importante significato simbolico. La creazione di un vigneto in tutte le sue fasi, dall'impianto delle barbatelle alla raccolta delle uve, rappresenta una trasformazione, che attraverso questo percorso, rimette al centro la persona con le sue fragilità ma anche e soprattutto con tutte le sue potenzialità.

"Questo tipo di iniziative - sottolinea il presidente della Maffi, Franco Falorni - sono perfettamente in linea con l'indirizzo che la Fondazione si è data: dare rilievo alle Sorelle e Fratelli Preziosi di cui ci prendiamo cura, e incontrare la società civile a cui apparteniamo, uscendo dai fortini ed entrando nelle tende, con un lavoro che produce qualità e promuove le eccellenze del territorio".

Michele Passarelli Lio, direttore generale Fondazione Casa Cardinale Maffi: "Siamo sempre pronti a lavorare, in stretta collaborazione con i territori dove operiamo, per il bene dei nostri fratelli preziosi; per questo non possiamo che ringraziare la ASL 5 per questo splendido progetto e dichiararci, sin da subito, disponibili a continuare sulla strada intrapresa. L'integrazione, il reinserimento, sono concetti che vanno declinati insieme alle istituzioni ed alle popolazioni che vivono e lavorano vicino a noi".

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