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1 febbraio 1945: esteso il voto alle donne In evidenza

La legge che concesse alle donne italiane il diritto di voto fu approvata dall'Assemblea Costituente.

Il 1° febbraio del 1945, il Consiglio dei Ministri, presieduto da Ivanoe Bonomi, di un Italia ancora monarchica emanò un provvedimento che, finalmente e definitivamente, estendeva il diritto di voto alle donne. Il decreto legislativo conferì il diritto di voto alle italiane che avessero almeno 21 anni e che non esercitassero la prostituzione.

Questo giorno segna un capitolo significativo nella storia italiana, poiché rappresenta il giorno in cui le donne ottennero il diritto di voto nel Paese. Questo traguardo fu raggiunto durante un periodo di profondi cambiamenti sociali e politici, in concomitanza con la fine della Seconda Guerra Mondiale.

L'Italia, all'epoca, stava cercando di superare gli effetti devastanti del conflitto e di ridefinire la propria struttura politica. L'approvazione del diritto di voto per le donne segnò un passo importante verso l'uguaglianza di genere e la partecipazione democratica più ampia.

La legge che concesse alle donne italiane il diritto di voto fu approvata dall'Assemblea Costituente, un organo che stava redigendo la nuova Costituzione italiana. La decisione rifletteva la consapevolezza crescente dell'importanza della partecipazione delle donne nella costruzione della società e nella definizione del futuro del Paese.

Il 1 febbraio 1945 diventa così un simbolo di emancipazione e di progresso sociale in Italia. Da quel momento in poi, le donne potevano esprimere la propria voce attraverso il voto, contribuendo in modo significativo alla democrazia del Paese. Questo avvenimento rappresenta un importante passo avanti nella lotta per i diritti delle donne e rimane un capitolo fondamentale nella storia italiana.

Le prime elezioni in cui le donne italiane parteciparono attivamente al voto si tennero il 2 giugno 1946. In quell'importante occasione, le donne esercitarono il loro diritto di voto nel contesto del referendum istituzionale che avrebbe determinato la forma di governo del Paese: repubblica o monarchia.

La partecipazione delle donne rappresentò un passo fondamentale verso l'uguaglianza di genere e la democrazia. Il risultato del referendum, che favorì la creazione della Repubblica Italiana, sottolineò il ruolo significativo delle donne nella definizione del futuro politico del paese. Da allora, le donne italiane hanno continuato a contribuire attivamente alla vita politica nazionale attraverso la partecipazione alle elezioni.

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