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La Polizia Penitenziaria compie 207 anni In evidenza

Ripercorriamone la storia, svelando qualche curiosità. Alla Spezia le celebrazioni si terranno il 14 marzo al Teatro Civico.

La nascita del Corpo di Polizia Penitenziaria risale alle Regie Patenti del marzo 1817, quando fu approvato il “Regolamento delle Famiglie di Giustizia” nel quale venivano divise le carceri del Regno Sardo in sette classi, secondo il numero dei Soldati di Giustizia che vi prestavano servizio. A capo di ogni Famiglia un ispettore che controllava l’operato dei custodi e visitava le carceri più volte alla settimana 

Successivamente all’Unità d’Italia, furono introdotte diverse tipologie di stabilimenti carcerari: i Bagni Penali, le Carceri Giudiziarie, le Case Penali, le Case di Relegazione e le Case di Custodia. Gli organici di personale erano diversificati, addirittura alcuni erano sotto al Ministero della Marina e altri dell’Interno. 

Nel 1873 i diversi ordinamenti di personale vennero riuniti. Vennero stabilite le nuove qualifiche di capoguardia, sottocapo e guardia e introdotta la denominazione di guardia carceraria in luogo di guardiano. 

La Polizia Penitenziaria è un corpo di polizia a ordinamento civile che fa parte delle forze di polizia italiane, dipendente dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia e svolge compiti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia stradale e di gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale. Al Corpo appartengono inoltre i gruppi sportivi Astrea e Fiamme Azzurre. 

Gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria assicurano l’esecuzione delle misure privative della libertà personale; garantiscono l’ordine all’interno degli istituti di prevenzione e pena e ne tutelano la sicurezza; partecipano, anche nell’ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati; espletano il servizio di traduzione dei detenuti e degli internati e il servizio di piantonamento degli stessi in luoghi esterni di cura e concorrono nell’espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e di pubblico soccorso.


Cosa rappresenta lo stemma della Polizia Penitenziaria?
L'azzurro delle fiamme in campo argento sono i colori tradizionali del Corpo: lo stemma vuole rappresentare la speranza del recupero nella società della persona in espiazione della pena. La fascia rossa ricorda il sangue versato dagli uomini del Corpo degli agenti di custodia e dalle vigilatrici penitenziarie, e la pezza del palato di quattro, nei colori tradizionali, è simbolo di fermezza e di stabilità nella missione assegnata. Lo stemma è timbrato dalla corona d'oro dei Corpi di polizia ed è circondato da fronde di quercia e d’alloro, legate entrambe da nastro tricolore. Il motto, presente sullo stemma, rappresenta proprio i compiti della Polizia Penitenziaria "Despondere spem munus nostrum" ovvero “garantire la speranza è il nostro compito. 


Alla Spezia, le celebrazioni del 207 anniversario della Fondazione del Corpo si terranno giovedì 14 marzo al Teatro Civico alle ore 11.

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