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Addio a Vittorio Nobili, suoi tanti dipinti del Golfo e dei borghi marinari In evidenza

Uomo non solo di grande talento artistico, ma anche di immensa umanità.

Vittorio Nobili, classe 1935. Nato alla Spezia, ha passato i primi anni dell'infanzia in Lunigiana, tra Gassano e Gragnola, dopo la guerra si è trasferito nuovamente nella nostra città.

Aveva un grande talento artistico, con cui ha ritratto il nostro Golfo e i borghi marinari, tanto da essere definito anche "il pittore del mare", ma anche la Lunigiana, sempre nel suo cuore. Aveva inventato una tecnica tutta personale e segreta, sperimentando, che gli consentiva di conferire alle sue opere effetti di luce diffusa e un'asciugatura del colore quasi istantanea: Vittorio amava vedere iniziare e finire i suoi dipinti senza inutili attese.

La sua era una ricerca alla scoperta di scorci sconosciuti, ma anche del modo di descrivere il legame della gente con il mare e delle attività lavorative e sportive svolte in questo elemento. 

Ha così ritratto il Palio del Golfo e le vele latine. "Si inserisce qui il nostro ricordo intriso di gratitudine - scrive Corrado Ricci sulla pagina del Cantiere della Memoria - Aveva iniziato a raccontare le vele latine alle Grazie, partecipando ai primi raduni del 2006, 2007 e 2008; una sua opera era stata scelta per confezionare l'etichetta delle bottiglie di un profumo. Si era poi appassionato al tema delle barche d'epoca, allargando il tiro nel pennello a quelle più grandi, trovando in Giorgio Maggiani un valido consigliere e promotore nell'ambiente marinaro. Vele e arte, un binomio coltivato alla ricerca della profonda dell'animo dei marinai, come Vasco Bardi, l'istruttore-poeta di vela del circolo Erix di Lerici. Insieme avevano dato vita ad una bella operazione culturale: raccontare il golfo con la poesia e la pittura. Il sostegno era arrivato dalla nipote e critica d'arte Angelica Polverini. Con lei e l'editrice Giacché era scaturito il libro-censimento delle opere dedicate al golfo".

Nei suoi quadri la sua grande energia, ma anche l'enorme umanità. Uomo molto generoso, in tanti ricordano il suo adoperarsi per la popolazione di Longarone nel 1963, a Firenze nel 1966 a seguito dell'alluvione, nel 1980 in Irpinia dopo il terremoto, dell'attività di milite e dirigente della pubblica assistenza, un vero e proprio antesignano della protezione civile. Vittorio era sempre  pronto ad entrare in azione in prima linea, per portare aiuto a chi aveva bisogno, a qualsiasi ora del giorno e della notte, coordinando i soccorsi. Per questa sua grande solidarietà, nel 1985 ha ricevuto dal Presidente Sandro Pertini l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica.

Dipendente Enel, una volta raggiunta la pensione ha potuto dedicare il suo tempo quasi totalmente alla pittura. Vittorio aveva realizzato la sua galleria artistica al Canaletto. Quindi una lunga lista di rassegne, primi premi, mostre e tante soddisfazioni, sui quali Vittorio ha sempre dimostrato un grandissimo riserbo e grande umiltà. 
 
Mercoledì 8 maggio alle 15.00 l’ultimo saluto nella chiesa del Felettino.

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