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Il paradigma di un cambio di prospettiva.

Ho avuto l’occasione di partecipare alla prima edizione di “Italian Oyster Fest” organizzata lo scorso weekend. Dopo tanti mesi lontano da casa rimango colpito dalla qualità e dalla partecipazione ad un evento che visto dall’altra parte della Regione sembrava una scommessa ardua, non impossibile, ma certamente ardua.

In mezzo alle casette di Calata Paita si respirava visione. È questo l’elemento che più mi ha colpito. Visione rispetto ad un futuro che non è più così distante. Un po’ più vicino e molto meno lontano il punto di rottura con quella stagione brutta. Quella delle tante aree, troppe, che la città attende che siano restituite. Ostaggi di una storia che oggi sembra incomprensibile. Mi rendo perfettamente conto che quella città nel secolo scorso avesse trovato una precisa collocazione. In nome dello sviluppo e della occupazione si è martoriato un territorio e intere porzioni di città sono state inghiottite.

Ecco perché in mezzo alle ostriche di tutta Italia (buonissime) e agli ostricari (preparati e orgogliosi) si respirava a pieni polmoni. L’irreversibilità di quelle scelte oggi sembra essere venuta meno. Si riapre alla città un posto che ha una sua caratterizzazione specifica. Italian Oyster Fest ha certificato che quei 5.000 mq possono vivere e ospitare il nuovo corso della città. Ecco perché i numeri del festival assumono un valore ancora più importante. Oltre 10.000 assaggi e più di 3.000 ticket di vino sono numeri straordinari senza se e senza ma. C’è però un fattore che riesce ad andare oltre al dato numerico: trasformare un prodotto raccontato e percepito come qualcosa di elitario in qualcosa dedicato e alla portata di tutti. Un quadro perfetto che sottintende la grande rivendicazione che oggi si percepisce in città: adesso non si può più fermare questo cammino. Il waterfront in questo momento diventa il punto di svolta fondamentale. Non una forma di risarcimento ma il naturale esito di una storia che ci appartiene.

Il Presidente della Autorità Portuale Sommariva ha espresso grandi parole di sintonia con Palazzo Civico, la Camera di Commercio Riviere di Liguria una progettualità grandiosa e la Confcommercio un progetto che darà ossigeno e grande respiro per i prossimi anni. Pianeti allineati che da tifoso della mia città, oggi ancora da lontano, mi fanno pensare al meglio.

“Aspettando il waterfront” parla già al presente.

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